martedì 19 luglio 2016

Quel pane cunzato della signora Tindara aspettando Springsteen

Bruce Springsteen è sempre stata una mia passione. Scoperto quando avevo 12 anni e mai più mollato. Vinili consumati. 11 concerti visti. L'ultimo a San Siro con due colleghe con cui faccio claun terapia da anni. Ci siamo soprannominate le tre vecchie (non lo siamo ovvio, ma tra i claun siamo quelle con più anni di esperienza alle spalle). C'eravamo anche noi a San Siro il 5 luglio. Nell'attesa poteva mancare del cibo a farci compagnia?Sia mai! Ed eccolo,  il pane cunzato della signora Tindara, madre di Clara, messinese doc. Esistono varie versione di pane cunzatu. Questo era semplice, pane, pomodoro, olio. Ma mangiato a San Siro aveva tutt'altro sapore. Quello dell'attesa per lui, the Boss. 
Qui sotto la cronaca del concerto. 

Per la ricetta: pane casareccio (pane pugliese va bene), pomodorini, olio, sale e origano. 
Qui non c'è una ricetta, lo ammetto. Qui c'è un pezzo di vita. 

Primo concerto del Boss con le tre vecchie. Per chi non lo sapesse le tre vecchie è il nomignolo che si sono date tre claune, un po’  avanti con l’età ma con lo spirito da sedicenni. Ieri eravamo anche noi li, a San Siro per la seconda data del Boss in Italia.
Io sono quella con più concerti alle spalle forse: 11. Il primo fu Torino nel 1988. A seguire la Bindella. Per la Tronki era il battesimo. Le aspettative erano molto alte. Abbiamo iniziato con la giusta energia, nel senso proprio delle calorie: pane cunzato della mamma della Tronki. Avvolto nella stagnola, come solo le mamme sanno fare. Che bontà. Un pezzo di Sicilia  in mezzo a 60 mila persone. E poi si inizia con la musica di Morricone che annuncia l’arrivo di “Lui”. Chi non conosce il Boss e non lo ha mai visto in concerto non può capire. La sua musica ti rapisce,ti stordisce, ti eccita, ti calma, ti avvolge e allo stesso tempo ti libera. Pezzi che hanno segnato intere generazioni. Molte delle canzoni suonate ieri sono state scritte quando andavo alle elementari. Eppure mai così attuali. Perché di perdenti e vincitori ce ne sono stati, ce ne sono e ce ne saranno sempre. Su "Racing in the street" mi è scappata la lacrima e pure su The river. Il sogno è una bugia se non si realizza o è qualcosa di peggiore? E penso a quante persone là in mezzo hanno avuto sogni che non si sono realizzati ma, in fondo al cuore, coltivano comunque la speranza. La musica vola alta, ad un certo punto mi sembra  di essere sola. Non a Milano, non a San Siro, non con le mie amiche. Io e lui. Che mi parla. Credo sia una sensazione provata da tanti. L’apoteosi su "Born to run", lo stadio esplode. E poi "Bobby Jean", canzone sugli amici che se ne vanno e che all’improvviso perdi per strada. La canzone che dice proprio quello che avresti voluto dire e non hai detto.  Adesso non c’è nessuna persona che mi capirà mai come facevi tu…ti sto giusto chiamando un’ultima volta, non per farti cambiare idea ma solo per dirti che mi manchi amico. Come un direttore d’orchestra dirige migliaia di voci su "Hungry heart", cuore affamato. Tutti quanti cerchiamo un posto dove restare, tutti quanti vogliamo avere una casa, non fa differenza ciò che gli altri dicono e non c’è nessuno che ami stare solo. Tutti quanti abbiamo un cuore affamato. Noi siamo affamati di musica, di vita, di amore. E non smetteremo mai di saziarci. Soprattutto qui. Si balla senza sosta, la mia schiena inizia ad accusare e guardo con invidia quel quasi settantenne sul palco che salta da una parte all’altra senza sosta. Esattamente come a Torino 30 anni fa. Il tempo sembra fermarsi. All’improvviso mi rivedo appena quattordicenne che dalla Puglia fa un viaggio infinito con il padre per vederlo. E le emozioni sono sempre le stesse, ma vissute con un’ intensità diversa dettata dalla vita.  Grazie Bruce, per aver scattato l’ennesima fotografia del cuore. Alla prossima.   




lunedì 4 luglio 2016

FRITTATA DI FIORI DI ZUCCA

E' iniziata l'estate, fa caldo e umido pure. In più sono iniziati i saldi. Mi serviva una pausa pranzo veloce per non farmi scappare occasioni ghiotte nei negozi (alla fine non ho trovato niente, la mia taglia abbastanza comune non c'è mai in saldo, ma almeno ci ho provato).
E così visto che avevo in frigo dei fiori di zucca li ho fatti a frittata che ho poi cotto in forno.
Pratico, veloce e si sporca poco. Una volta terminata la cottura, in realtà mi sembrava un pò pallida e anche pochina visti tutti i km macinati. Allora, quanti di voi in gita da piccoli si sono portati dietro la schiscetta fatta col panino con la frittata? Un classico. Allora ho tagliato una fetta di pane di grane saraceno e ho messo su la frittata. Buonissima.

N.b. Io ho fatto delle frittatine monoporzione usando dei nuovi stampi mignon (10 Cm di diametro).


Ingredienti per una frittatina a persona:

3 fiori di zucca
Un uovo
Parmigiano grattugiato ( a occhio)
Sale



Ho tagliato i fiori di zucca a listarelle (dopo averli lavati benissimo e privati del picciolo).
Li ho tuffati in un uovo sbattuto ( regolatevi nelle proporzioni tra fiori e uovo) e poi ho aggiunto del parmigiano. Se l'impasto risultasse troppo compatto aggiungete qualche goccio di latte. Salate.
Versate tutto in uno stampo da forno e infornate per 15-20 minuti a 200 gradi ventilato.
Tagliate una fetta di pane nero e posateci la frittata, chiudete con un' altra fetta di pane.
Io ne ho messa solo una per far vedere la frittata.

N.b. 2 la foto continua a venire storta..(cugina della Danimarca intervieni????)






lunedì 13 giugno 2016

RICORDO DELLA GRECIA: FRIGGITELLI, POMODORINI E FETA AL CARTOCCIO

L’altra sera mi sono cimentata in un piatto che avevo mangiato in una taverna greca dove eravamo approdati dopo un giro in barca a vela. Quelle taverne tipiche elleniche, sul mare, con la tovaglia di carta a quadretti, con l'oste e quasi sempre moglie e figli a servire, quelle taverne a cui da fuori non daresti due lire e poi invece ti servono dei piatti….E mangi  e guardi le stelle, perchè li si che si vedono le stelle. Quelle vere e non quelle delle guide Michelin. La semplicità vince sempre. Almeno per me. Gli ingredienti sono tutti di stagione e la cottura al forno è veloce. Il sapore ottimo.


Ingredienti per due persone:

15 peperoni friggitelli (io li ho trovati piccolini, se trovate quelli più grandi 10 potrebbero essere sufficienti)
Pomodorini datterini (considerate due pomodorini per un friggitello)
Una confezione di feta
Olio evo
Basilico

Procedimento:
Accendete il forno a 200 ° ventilato. Pulite i peperoni dai semini e tagliateli a rondelle. Tagliate i datterini a metà. Mettete i peperoni e i pomodorini in una ciotola, sbriciolate la feta,  salate con parsimonia perchè la feta è un formaggio saporito e condite con olio evo e delle foglie di basilico. Versate tutto il composto su un foglio di alluminio disposto su una teglia o una leccarda da forno. Arrotolate il cartoccio e mettete in forno per 20 minuti. Trascorso il tempo,  controllate che sia cotto (fate attenzione nell’aprire il cartoccio, io mi sono ustionata due volte!!!). Se la cottura è giusta,con il cartoccio un po’ aperto passate alcuni minuti sotto il grill.
L’ideale sarebbe fare un cartoccio a persona.
Da mangiare rigorosamente con pane casereccio. 






    

lunedì 6 giugno 2016

Giugno o Settembre?



Questa crostata è venuta buona. Dettata soprattutto da quello che era rimasto nella dispensa e dal tempo. Sabato pomeriggio a Milano sembrava autunno.  Quale buona scusa per accendere il forno che in genere in questo periodo va in letargo? 
Ho usato farina integrale e semi di lino. Quindi anche sana se non si tiene conto del burro che c’è dentro. Alla fine però è sempre un dolce!!! Come marmellata ho usato una alle more, ma ci sarebbe stata bene anche quella con mirtilli.
Con l’impasto avanzato ho fatto dei biscotti.



Ingredienti 

200 grammi di farina integrale,
300 grammi di farina 00
250 grammi di burro
2 uova
200 grammi di zucchero
1 buccia di limone grattugiata
2 cucchiai di semi di lino
Mezzo cucchiaino di bicarbonato.
Marmellata di More


Setacciare a fontana la farina con il mezzo cucchiaino di bicarbonato. Inserire il burro morbido e a tocchetti,  lo zucchero e la buccia di limone grattugiata. Impastare e poi incorporare le uova. Lavorare il tutto molto velocemente e porre in frigo, avvolto

nella pellicola per  almeno un’ora.  Una volta tolta dal frigo rilavorarla un poco e fare la crostata. Bucherellare il fondo. Infornare a 200 gradi per circa 30-40 minuti.  


martedì 31 maggio 2016

PLUMCAKE SVUOTAFRIGO


Eccolo il plumcake svuota frigo. Ho iniziato a fare il plum cake seguendo la ricetta di un corso di pasticceria che ho fatto. Mentre lo preparavo ho aperto il frigo e ho trovato uno yogurt solitario e un po’ di ricotta di bufala avanzata dal pranzo. Ho messo dentro anche questi due ingredienti ed è venuto buonissimo e sofficissimo. Spazzolato in poco tempo. Alla faccia della prova costume imminente.










Ingredienti
250 gr di burro
250 gr di zucchero
325 gr di farina
2/3 di una bustina di lievito
La scorza di mezzo limone
5 uova (250 grammi)
Un vasetto di yogurt
3 cucchiai di ricotta di bufala
Gocce di cioccolato


Procedimento:

Lavorare il burro a pomata a temperatura ambiente con la scorza di limone e una volta ammorbidito aggiungere lo zucchero e lavorare ancora.
Aggiungere lentamente le uova sbattute, lo yogurt e la ricotta. Infine la farina setacciata con il lievito. A questo punto aggiungere le gocce di cioccolato. Versare tutto nello stampo da plumcake  imburrato ed infarinato. Con la mano bagnata spaccare l’impasto al centro così che in cottura si crei quell’effeto”crepa”. Infornare in forno preriscaldato  a 180 ° per 50 minuti .    

mercoledì 27 aprile 2016

Finocchi gratinati


Questa è una ricetta sana, veloce, non troppo calorica e gustosa.
Negli ultimi tempi non ho molto tempo anche se finalmente ho comprato una piccola planetaria e quindi tra un pò spero di sfornare qualcosa di buono (se troverò mai il tempo).
Il finocchio è un vegetale che a me non ha mai detto niente. In Puglia è molto diffuso e, soprattutto d'estate, a tavola non manca mai. Cosparso di sale.  Ricordo anche  i miei amichetti che mangiavano finocchi a merenda. Mah....troppo pallido,  poco calorico e  saporito per me!!!
Dopo 40 anni ho riabilitato il povero vegetale. Lo mangio in insalata e, soprattutto, gratinato. Certo con delle aggiunte non è più poco calorico però ha comunque pochi grassi.
La ricetta è veloce, si prepara in 20 minuti circa.

Ingredienti:
Finocchi a volontà (per due persone ne faccio 4)
Pangrattato
Formaggio parmigiano


Pulire e tagliare il finocchio a fette spesse mezzo centimetro (in questo caso non butto niente solo la barbetta e i "rami" ma tengo anche la parte esterna più dura), buttarlo in acqua bollente salata e farlo cuocere tra i 10-15 minuti (deve restare croccante).  Scolare bene. Fare raffreddare.
Ungere una teglia con poco olio, disporre le fette di finocchio, cospargere con abbondante parmigiano e pangrattato. Un altro giro d'olio in superficie e infornare a 180 ° con modalità ventilata per 15 minuti. Quando vedete che è dorato, accendere il grill. Per gli ultimi minuti di gratinatura.
Buona appetito.

lunedì 18 aprile 2016

La polpetta smarrita


Quando ero piccola mia nonna, Ines, faceva queste polpette buonissime con pinoli ed uva passa. A volte con gli stessi ingredienti condiva degli involtini al sugo. A casa mia si potevano fare? Naturalmente no, perchè mio padre non ama il dolce con il salato e vi faccio immaginare la sua faccia nel vedere dell'uva passa nella carne!!! Mio fratello mangia solo tre cose in croce: pasta, pesce e carne, senza condimento alcuno. E mia madre che faceva? mica cucinava solo per una...cioè per me, la mangiona di casa.
Così qualche giorno fa ho fatto queste polpette.  Mio fratello era ospite a casa mia. Naturalmente ho fatto un impasto di carne trita senza uva passa e pinoli a cui ho dato la forma di piccolo polpettone allungato per lui e all'impasto dolce ho dato la forma tonda, in modo da riconoscerle. Quale ha mangiato mio fratello? Quelle con uva passa e pinoli, confondendosi. E cosa ha detto? Erano buone le polpette, avevano qualcosa di strano!! Lo avrei ammazzato. Non ne ha lasciata mezza. E pensare che per anni non le avevamo cucinate per lui. A me è restato il desiderio insoddisfatto. Uffa.


Ingredienti:
Carne trita mista (maiale e vitello)
Formaggio grana  grattugiato
Tre uova
Pan grattato
Una manciata di uva passa
Una manciata di pinoli
Un pizzico di cannella e di chiodi di garofano
sale qb

Per il sugo
Olio evo
Passata di pomodoro fresco
Aglio



Far soffriggere aglio con olio evo. Aggiungere la passata, delle foglie di basilico e far cuocere a fiamma bassa.
Nel frattempo impastare la carne con gli altri ingredienti finchè non avrete un impasto morbido (volendo potete aggiungere del latte se risultasse troppo duro).
Fare delle polpette un pò grandi (poco meno di una palla da tennis) e trasferire nel sugo e far cuocere sempre a fiamma bassa.

martedì 29 marzo 2016

Uovo pochè sei proprio antipatico


L'uovo pochè lo odio. Non c'è verso che mi venga....mi si sfilaccia, va in giro qua e là per la pentola. mah.....per me resterà un mistero. Ma continuerò ad insistere finchè questo maledetto uovo non metterà la camicia della festa. Per adesso ha indossato solo una misera t shirt.
E così ieri sera dopo l'ennesimo tentativo mi sono rimaste due uova poco pochè. Che faccio? Un crostone con asparagi e caprino.




Ingredienti:
un mazzo di asparagi
due uova
una fetta di pane pugliese (o casereccio)
caprino
olio
sale
pepe


Sbollentare in acqua salata gli asparagi a cui va eliminata la parte più dura del gambo. Devono restare croccanti.
Farli saltare in padella con dell'olio evo e uno spicchio di aglio.
Fare due uova in camicia (per chi è capace). Potete farle anche al tegamino per non impazzire come me.
Nel frattempo far tostare una fetta di pane casareccio. Una volto pronto, bagnarlo con un pò di olio di oliva e mettere su gli asparagi, le uova e delle palline o quenelle di caprino. Condire con un filo di olio evo, sale e pepe.




lunedì 21 marzo 2016

Pasta e patate




Questo piatto e' il mio comfort food per eccellenza.
Ma soprattutto e' uno dei piatti della mia infanzia.  Ricordo quando la mangiavo alla mensa della scuola materna e quando la preparava Ines che faceva i tocchetti delle patate tutti uguali...io mica tanto.
Ieri a Milano faceva caldo. Ma ne avevo una voglia tale ed, allora, eccola. 
Un boccone e sono tornata bambina.
Ne ho mangiata talmente tanta che dopo ho dovuto camminare circa 15 km per smaltirla.
Altro che Stramilano!!









Ingredienti per quattro persone:


4 patate medie
Una confezione di pomodorini datterini
Scalogno
Pasta corta
Parmigiano
Olio Evo 

Soffriggere lo scalogno con olio evo. Aggiungere i datterini tagliati in quattro e poi le patate tagliate a tocchetti piccoli. Aggiungere del brodo vegetale oppure anche dell'acqua. Salare. Dopo di che avete due alternative: far cuocere la pasta direttamente nel brodetto oppure cuocerla a parte, scolarla molto al dente e farle ultimare la cottura nelle patate. Aggiungere tanto parmigiano. Consiglio di mangiarla a temperatura ambiente e non calda. Il giorno dopo è ancora più buona. 


giovedì 11 febbraio 2016

Castagnole al forno


Le castagnole, tipico dolce di Carnevale. Fritto. E come si fa a mangiarle dopo che il gastroenterologo mi ha vietato i cibi fritti, i cibi piccanti e la cioccolata? Che rabbia!!! E ora? Sai cosa c’è?  Le faccio al forno. Non saranno buone come quelle fritte ma sono gradevoli.!!! La ricetta l’ho trovato su un vecchio numero di “Sale e Pepe”. Provatele se siete anche voi a dieta di frittura, se invece potete...... friggete pure!!!

 Ingredienti:
500 gr di farina
3 uova
60 gr di burro
60 gr di zucchero semolato
1 cucchiaino di lievito in polvere
1 limone non trattato
Sale
Zucchero a velo

Lavorare il burro morbido con lo zucchero e un pizzico di sale. Aggiungere le uova una alla volta alternandole  con un cucchiaio di farina.  Incorporare la farina restante e il lievito. Aggiungere la scorza di limone grattugiata. Lavorare bene e compore dei filoncini. Ricavate delle rotelline di un po’ meno di un centimetro si spessore. In forno per 20-25 minuti a 180 °. Spolverizzate con zucchero a velo.



martedì 26 gennaio 2016

Biscotti bi-color

In questo periodo mi sono data ai biscotti, complice la presenza di mia zia ospite da me. Ha preparato dei biscotti bi color, rubando l’idea ad un forno  del suo paese di origine. Sono super “pucciosi”,  nel senso che si inzuppano benissimo nel latte. E si possono fare nella versione bianca, nella versione nera al cacao o nella versione bicolor.
Provate?

Ingredienti:

1 Kg di farina
350 gr di zucchero
4 uova
200 gr di olio
1 bustina di ammoniaca per dolci (mi raccomando ammoniaca per uso alimentare)
Buccia di limone o arancia


Sciogliere l'ammoniaca in un pò di latte tiepido. 
Impastare farina, uova, zucchero, olio e l'ammoniaca sciolta. 
Dividere l'impasto a metà e in una di esse aggiungere cacao a piacimento
Ricavare due panetti, sovrapporli, arrotolarli e tagliarli. 
Volendo si può passare la pare superiore nello zucchero oppure lasciarli così per una versione meno zuccherosa.  Infornare a forno statico per circa 20-30 minuti a 180° .
Buonissimi e da mangiare al volo...vedi foto!!!



venerdì 22 gennaio 2016

Brioche di nonna Ines: un'indagine alla Sherlock Holmes


Queste brioches le faceva Ines. Mia nonna. Solo che io non ho mai avuto il piacere di assaggiarle. Le faceva quando mia madre e mia zia studiavano in collegio. Mi raccontano che arrivavano il sabato o la domenica oppure le trovavano a casa quando rientravano per le feste. Pare fossero buonissime. E così l’anno scorso mi sono impuntata che volevo assaggiarle. Il problema era che né mamma né zia avevano mai avuto la ricetta tra le mani. Ho insistito perché la recuperassero e alla fine, dopo numerose indagini, si sono ricordate che nonna l’aveva avuta da una signora del paese. Mia zia, che vive ancora li, l’ha rintracciata e si è fatta dare la tanto agognata ricetta. In questi giorni la zia è stata a Milano,  di ritorno da Esbjerg,  e visto che era a casa nullafacente le ho chiesto di farcele. Molto buone. Ancora di più se farcite di marmellata o Nutella. Ma anche con salumi, dal momento che non sono molto dolci.

Ingredienti:
1 kg di farina
3 lieviti di birra
250 ml di latte
3 uova
100 gr di zucchero
100 gr di olio
Un pizzico di sale
1 uovo per spennellarle

Sciogliere bene in un po’ di latte tiepido i lieviti sbriciolati. Fare la fontana e versare il lievito e le uova. Lavorare un po’ e poi aggiungere il latte, l’olio, lo zucchero ed il sale. Lavorare il tutto per almeno 10 minuti.
Se avete una planetaria inserite gli ingredienti e fate andare.
Ponete in un recipiente coperto da pellicola e fate lievitare per un’ora e mezza.
Riprendete l’impasto e ricavate le brioche: potete farle tonde, potete fare dei filoncini che poi intrecciate. Sbizzarritevi con le forme.  Ponetele distanziate sulla carta forno in teglia e fate lievitare altri 30 minuti. Nel frattempo preriscaldate il forno a 180 gradi. Spennellate le  brioche con un uovo sbattuto con un po’ di latte. Infornate in forno statico per 30 minuti (regolatevi col forno, potrebbero bastare anche 20 minuti).





giovedì 14 gennaio 2016

In cucina


La cucina per me è il luogo dei sentimenti e delle emozioni in assoluto. In cucina si litiga per discussioni sorte intorno ad un tavolo,  in cucina si fa pace davanti ad un buon piatto, in cucina si riunisce la famiglia, quotidianamente o nelle occasioni importanti, in cucina nascono amicizie ed amori che si rafforzano o si deteriorano nel tempo. Non c’è niente da fare. Per me la cucina è la stanza preferita della casa. In assoluto.
E la cucina è anche il luogo dei ricordi. Tagliando, pulendo , assaggiando, annusando,  riafforano ricordi che sembrano dimenticati.  Poco tempo fa ho fatto il sugo. Il profumo che ha sprigionato mi ha ricordato quando, da piccola, tornando a casa dalla messa domenicale,  lungo la strada si sentiva dalle finestre aperte l’odore del pomodoro e  del basilico.  E mi ricordo che appena  mettevo piede in casa, senza neanche togliere il cappotto, prendevo una fetta di pane e la tuffavo nel sugo per poi addentarla con soddisfazione.
Ed è sempre in cucina che Ines, mia nonna impastava i tagliolini, preparava le polpettine per la pasta al forno e metteva in mostra tutta la sua maestria.

E a proposito di emozioni e ricordi in cucina, vi lascio il link di un blog molto bello. 
Una mia amica, Chiara, ha la nonna affetta da Alzheimer. Insieme a sua madre hanno aperto un blog nel quale  raccontano cosa significhi  convivere  con questa malattia.  Una delle sezioni del blog si chiama proprio  “Ricordi in cucina”: piccoli momenti quotidiani vissuti  in cucina dove,  tra cibo e ricordi, ben tre generazioni  si incontrano ma allo stesso tempo si scontrano con l’Alzheimer e lo affrontano. 

venerdì 8 gennaio 2016

Pisarei e Fasò: pranzo piacentino dai parenti di Milano


Dopo una sequenza  di piatti pugliesi, oggi è la volta di un piatto tipico piacentino  Dovete sapere che a Milano risiedono alcuni miei parenti di origini pugliesi ma trasferiti nei primi anni ’60. Ogni tanto ci invitano a pranzo o a cena e devo dire che sia Linuccia sia Lidia (le cugine di mamma) sono delle ottime cuoche. Lidia  ha sposato un piacentino e quindi un giorno mi ha proposto questo piatto. In realtà lo avevo già mangiato anni prima a Vigoleno e mi era piaciuto tantissimo. A casa dei miei parenti ho avuto modo di assistere all’intera preparazione del piatto e quindi poi ho voluto replicare.
I pisarei si mangiano con i fagioli (fasò). La versione originale prevede di mettere in  ammollo i fagioli e poi cuocerli in acqua con cipolla, olio e altri aromi.  Volendo si può fare così. Per chi non avesse tempo vanno bene i fagioli in barattolo dopo averli sciacquati sotto acqua corrente. In una pentola fate un soffritto di olio,  cipolla e lardo. Dopo di che si aggiunge la passata di pomodoro e si fa ultimare la cottura. La mia è una versione più light avendo un padre attento a non incamerare troppi  grassi, un fratello che non mangia salumi e tutto ciò che entra in contatto con i salumi ed io i miei soliti problemi di stomaco e i chiletti in più. Il piatto finale deve risultare asciutto mentre io ho fatto una versione più brodosa. 
La preparazione è un po’ lunga perché occorre fare la pasta a mano, però che soddisfazione dopo.  




Ingredienti per i pisarei:

Metà farina e metà pane grattuggiato nello stesso peso (es. 100 gr di farina e 100 gr di pane grattuggiato)  oppure 500 gr di farina e 150 gr di pan grattato
Sale
Acqua


Scottare con acqua molto calda il pane grattato ed aggiungerlo alla farina e all’acqua.

Lavorare fino ad ottenere un  composto che deve essere morbido ed elastico allo stesso tempo. 
Staccare dei pezzi di pasta e fare dei filoncini. Ricavare  dei pezzetti , schacciarli con il pollice destro e ricavare degli gnocchetti. Distribuirli su un canovaccio ben stesi. Farli asciugare un po’. In cottura sono pronti quando verranno a galla.




Condimento nella mia versione:

Fagioli (vanno bene quelli in barattolo di vetro)
Passata o pomodori freschi
Cipolla

Fare un leggero soffritto di cipolla e aggiungere o i pomodorini freschi oppure la passata. Far cuocere, aggiungere i fagioli ed ultimare la cottura.  

martedì 5 gennaio 2016

Sfogliate di ricotte (che non sono le sfogliatelle napoletane)


Questa è un’altra ricetta della mia infanzia. Le sfogliate di ricotta, che non hanno  niente a che fare con quelle che si trovano a Napoli.  Le faceva zia Maria, la sorella di mio padre. Io impazzivo per questi dolcetti . Lei abita in un paese di collina in provincia di Avellino  che si raggiunge dopo tornanti e curve. Un paese di poco più di 2000 persone e dove  fino a qualche anno fa si vedevano ancora  le signore anziane che reggevano sulla testa teglie con pane, biscotti ed altro per andare al forno  a farle cuocere. Altri tempi.
Io soffro il mal di auto e vi lascio immaginare in che condizioni arrivavo da piccola….. e anche adesso, da adulta. Un incubo quel viaggio. Però pur di addentare una sfogliatina (e di salutare i parenti, cosa che per me passava in secondo piano) salivo in macchina. Adesso la zia ha quasi 90 anni e non le prepara più,  ma in compenso c’è un forno nel centro del paese che le produce. Quest’anno non siamo andati a Natale a visitare i parenti e allora me le sono preparate da sola. Ho chiamato la zia e mi sono fatta dare la ricetta.





Ingredienti per circa una ventina di sfogliatelle 

Per la pasta

500 gr di farina
5 tuorli
5 cucchiai di olio
4 cucchiai di zucchero

Per il ripieno 

½ kg di ricotta
4 albumi montati a neve
Tre cucchiai di zucchero
Scorza di limone

Procedimento:
Impastare la farina con i tuorli  l’olio e lo zucchero. Lavorarla e stenderla in sfoglie sottili aiutandovi con la sfogliatrice (l’ho messa al penultimo tasto). Per le uova regolatevi , dipende da quanto assorbe la farina. Il composto deve essere morbido e compatto allo stesso tempo.
Ricavate dei dischi di 12-15cm di diametro.
Per il ripieno montate a neve gli albumi e incorporateli, dal basso verso l’alto, nella ricotta che avrete gia zuccherato. Grattuggiate una scorza di limone.
A questo punto mettete un po’ di composto nel disco e piegate a metà  e chiudete aiutandovi con dell’uovo spennellato sui bordi.  
Infornate a 180 ° per 40 minuti
Se volete prima di infornarle potete bucherellare la superficie. In questo modo in cottura la sfoglia potrà “creparsi” e si avrà un effetto più rustico.




lunedì 4 gennaio 2016

Pettole e "Omaggio a Sofia" a modo mio (pettola, pomodorini al forno e mozzarella di bufala)



Tempo fa sono stata a cena da Alice, ristorante di Milano. Tra gli antipasti ce ne era uno chiamato “Omaggio a Sofia”, una pizza fritta con mozzarella e pomodorini confit. In questi giorni di vacanze natalizie sono stata a casa in Puglia. Uno dei “piatti tipici “ sono le pettole, una pizza fritta che viene preparata la vigili di Natale e all’Immacolata.  Convincere mia madre a farle è un’impresa. In passato le ha sempre fatte mia nonna e poi mia zia, che però quest’anno era in Danimarca visto che è nato il nipotino. Allora ci siamo dovute arrangiare. Mi sono  fatta dare la ricetta e le abbiamo rifatte. Memore di quanto mangiato da Alice ne ho tenute due da parte e quando erano ben calde le ho trasformate in un omaggio a Sofia a modo mio. Spero che Viviana Varese non me ne voglia….. Ho messo sulla pettola una fetta di mozzarella di bufala e dei pomodorini cotti nel forno. Risultato molto buono.  Vi lascio la ricetta delle pettole.  





Ingredienti  per le pettole
500 gr di farina
400 gr di acqua tiepida
25 gr di olio
10 gr di sale
2 cucchiaini di zucchero
1 cubetto di  lievito di birra
Olio di semi per friggere

Procedimento
Sciogliere il lievito di birra in un bicchiere di acqua tiepida. Sciogliere anche lo zucchero.
Fate la fontana di farina versarvi il lievito sciolto, lo zucchero, la restante acqua tiepida ed il sale. Aggiungere l’olio a filo e impastare energicamente per un bel po’ (almeno 15 minuti).
Far riposare  l’impasto coperto da un panno per almeno due ore.
Una volta lievitato, fare delle palline di impasto e friggere.
Varianti:
All’interno della pallina si possono aggiungere di pezzetti di  acciughe  


Per l'omaggio a Sofia

Pomodorini ciliegini
Olio evo 
Mozzarella di Bufala
Basilico 
  

Procedimento:
Tagliare a metà i pomodorini e disporli in una teglia con la parte della buccia verso il fondo della teglia  e i semini in alto.
Far cuocere in forno finchè non saranno cotti.
Toglierli dal forno e  condirli con sale e olio evo.
A questo punto sormontare la pettola con una fetta di mozzarella e un pò di pomodorini. Mettere una fogliolina di basilico che io non avevo.  
Ps Non sembra un cappello di Babbo Natale? Nel camino poi......