A
proposito di Mantova. C’ero stata in passato ma non mi ero mai soffermata a
lungo. Splendida città. Una di quelle che mi è rimasta nel cuore e negli occhi.
Si respira storia, arte, natura e anche cibo. Per un weekend rilassante e
romantico, la consiglio. Mi dicono poi che con la nebbia sia ancora più
suggestiva, per cui mi sono ripromessa di tornarci in inverno.
Ho fatto
lunghe passeggiate su scomodi sanpietrini ma con il naso sempre all’insù, ad
ammirare i palazzi e le bellezze architettoniche: dal Palazzo Ducale, dove da
poco è stata riaperta al pubblico la Camera degli Sposi, opera del Mantegna, a
Palazzo Te, imponente struttura che non ti aspetteresti in una piccola città di
provincia.
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Palazzo Ducale |
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Palazzo Te |
Bellissime la Chiesa di S. Andrea e la vicina Rotonda di San
Lorenzo, in piazza Mantegna. Per non
parlare del Duomo, che si affaccia su piazza Sordello, e della chiesa di S.
Francesco. Stupenda, illuminata di notte, piazza Castello.
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Duomo |
E poi il
Rio che scorre nella città ed offre scorci poetici, quasi d’altri tempi. E il
lungolago che, anche in una giornata uggiosa, ha il suo fascino malinconico.
E che
dire delle botteghe che si affacciano sui vicoli della città? Profumo di salumi
e vetrine di tortelli di zucca e mostarde soddisfano olfatto e vista.
E poi i
mantovani, persone gentili ed ospitali, pronti ad aiutarti se ti vedono con lo
sguardo interrogativo sulla mappa della
città.
Mantova,
mi sei proprio piaciuta. Sarà per via di Virgilio, il grande poeta che unisce
questa terra alla mia di terra, il Salento?
Una cosa
è certa. Mantova, ci rivedremo.
P.S. Grazie
a Rachele, Gianni, Sara (e famiglia), Alessandra, Federica e Caterina per
l’ospitalità.
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