lunedì 11 maggio 2015

Semola battuta

... ovvero quando si poteva passare il cibo dalla finestra...

La semola battuta è un piatto che mia nonna preparava spesso. Credo sia tipico della provincia di Foggia perché nel Salento non l’ho mai vista né mangiata. Ricordo che mia nonna la preparava china sulla tavola di legno, usando una specie di mezzaluna di rame o ferro per “batterla” e ridurla in piccoli pezzi. E’ tipo una minestrina che si mangia col brodo di carne, ricordo quello fatto con la gallina. Nella mia versione ho usato un brodo vegetale. Mi ricordo che si faceva di sabato oppure dopo le abbuffate di Natale, per alleggerirsi. Mia madre non l’ha mai fatta e quindi la mangiavo pochissime volte.

Tempo fa ho incontrato una mia amica che era vicina di casa di mia nonna e che trascorreva dei pomeriggi con lei. Mi raccontava che mia nonna, quando preparava la semola battuta, sapendo che a lei piaceva tanto, la metteva già cotta e condita in un contenitore e gliela passava dal balcone, che era confinante. Mi immagino la scena. Veramente un pranzo a… chilometro zero.

Io l’ho preparata il primo maggio, per pranzo. Non era uguale a quella di nonna, ma molto simile. L’ho fatta più grossolana. E me la sono gustata con calma, godendomi i ricordi. Poche ore dopo Milano era devastata dai Black Bloc. Chissà cosa avrebbe pensato mia nonna, la calma fatta persona, con quella sua antica saggezza, espressa in poche parole. Donna concreta, di altri tempi, quando tutto era da fare. Quelli che forse ogni tanto dovremmo ricordare. Per capire chi siamo stati, chi siamo e cosa diventeremo.

  
Ingredienti per 2 persone:

250 gr di semola di grano duro
100 gr di Parmigiano
2 uova
Prezzemolo qb
Sale qb
Brodo


Mettere la semola sulla spianatoia o su un tagliere, fare la fontana e versare il Parmigiano, le uova, il prezzemolo tritato e un po’ di sale. Impastare fino a quando l’imbasto non risulti abbastanza compatto (non deve essere troppo morbido). Molto dipende da quanta semola assorbono le uova.

Una volta fatto il panetto, farlo riposare coperto da un canovaccio per circa 20-30 minuti. Dopo di che tagliare a pezzetti e sempre sulla spianatoia ridurre l’impasto in piccoli pezzi (un po’ come quando si fa la tartare). Un’alternativa potrebbe essere quella di grattugiarla con una grattugia a fori grossi.

Si può cuocere direttamente nel brodo oppure in acqua e poi condirla con il brodo. Spolverare di Parmigiano.

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