... ovvero quando si poteva passare il cibo dalla finestra...
La
semola battuta è un piatto che mia nonna preparava spesso. Credo sia tipico
della provincia di Foggia perché nel Salento non l’ho mai vista né mangiata.
Ricordo che mia nonna la preparava china sulla tavola di legno, usando una
specie di mezzaluna di rame o ferro per “batterla” e ridurla in piccoli pezzi.
E’ tipo una minestrina che si mangia col brodo di carne, ricordo quello fatto
con la gallina. Nella mia versione ho usato un brodo vegetale. Mi ricordo che
si faceva di sabato oppure dopo le abbuffate di Natale, per alleggerirsi. Mia
madre non l’ha mai fatta e quindi la mangiavo pochissime volte.
Tempo fa
ho incontrato una mia amica che era vicina di casa di mia nonna e che
trascorreva dei pomeriggi con lei. Mi raccontava che mia nonna, quando preparava la semola
battuta, sapendo che a lei piaceva tanto, la metteva già cotta e
condita in un contenitore e gliela passava dal balcone, che era confinante. Mi
immagino la scena. Veramente un pranzo a… chilometro zero.
Io l’ho
preparata il primo maggio, per pranzo. Non era uguale a quella di nonna, ma
molto simile. L’ho fatta più grossolana. E me la sono gustata con calma,
godendomi i ricordi. Poche ore dopo Milano era devastata dai Black Bloc. Chissà
cosa avrebbe pensato mia nonna, la calma fatta persona, con quella sua antica
saggezza, espressa in poche parole. Donna concreta, di altri tempi, quando
tutto era da fare. Quelli che forse ogni tanto dovremmo ricordare. Per capire
chi siamo stati, chi siamo e cosa diventeremo.
Ingredienti
per 2 persone:
250 gr
di semola di grano duro
100 gr
di Parmigiano
2 uova
Prezzemolo
qb
Sale qb
Brodo
Mettere
la semola sulla spianatoia o su un tagliere, fare la fontana e versare il
Parmigiano, le uova, il prezzemolo tritato e un po’ di sale. Impastare fino a
quando l’imbasto non risulti abbastanza compatto (non deve essere troppo morbido).
Molto dipende da quanta semola assorbono le uova.
Una
volta fatto il panetto, farlo riposare coperto da un canovaccio per circa 20-30
minuti. Dopo di che tagliare a pezzetti e sempre sulla spianatoia ridurre l’impasto
in piccoli pezzi (un po’ come quando si fa la tartare). Un’alternativa potrebbe
essere quella di grattugiarla con una grattugia a fori grossi.
Si può
cuocere direttamente nel brodo oppure in acqua e poi condirla con il brodo. Spolverare
di Parmigiano.
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