Storia della tartare di salmone affumicato e finocchio
che avrebbe voluto essere una top model ma si scoprì brutto anatroccolo.
Tempo fa, ad un corso di cioccolateria, ho fatto
amicizia con Francesca. Lei sì che cucina come Dio comanda. E’ bravissima, preparatissima,
i suoi piatti sono splendidi e, soprattutto, fotografati in modo sublime. Se
non mi credete andate sul suo blog (tracce di cibo) e capirete. Vederla in
azione è fantastico. Ricordo ancora quando le ho fatto da assistente alla
realizzazione della fotografia del guacamole, la cui ricetta doveva essere
pubblicata sul blog. Aveva allestito un vero set fotografico, con macchina
professionale. Il mio ruolo era quello di reggere un foglio per regolare la
luce. Credo che quella coppetta col guacamole, per le attenzioni ricevute, avrebbe
fatto invidia anche a Kate Moss e Bianca Balti!
La ricetta che vi scrivo è stata spudoratamente copiata
da una pubblicata da Francesca. Quando l’ho preparata e mangiata la prima volta,
è stato un colpo di fulmine. Mi è piaciuta così tanto che per un mese l’ho fatta
quasi tutti i giorni fino allo sfinimento. E così, l’altra sera, aprendo il
frigo ho trovato un pezzo di salmone affumicato e, da lì, l’idea della tartare.
Peccato che non avevo le verze. Non avendo voglia di uscire appositamente per
comprarle, ho usato il finocchio. Spero che la mia amica mi perdoni per questa
prova di “ardua” creatività culinaria che ho sfoggiato!
Mentre gli ingredienti erano tutti pronti sul tagliere, mi
rendo conto che la bilancia mi aveva abbandonato e quindi ho fatto tutto “a
occhio”. Per la ricetta precisa e per gli amanti delle grammature rimando alla
ricetta di Francesca!!
Comunque, nonostante tutti gli intoppi, è venuta bene.
Quanto alla foto, lasciamo perdere, sono ben lontana dal fare delle belle foto
e la mia tartare si è sentita un po’ un brutto anatroccolo… altro che top
model!
Ingredienti:
Per la tartare
Salmone affumicato
Finocchio
Olio evo
Limone
Senape
Yogurt (facoltativo)
Sale
Per accompagnare
Pane nero
Ho ridotto in tartare (rigorosamente col coltello) il
salmone affumicato e l’ho condito con olio, limone e sale.
Ho tagliato il finocchio prima a julienne e poi
successivamente a tocchetti (una brunoise un po’ “più in carne”) che ho condito
con senape e un po’ di olio. Vi consiglio di assaggiare per regolare la senape
in modo che non risulti troppo forte e non copra il sapore del salmone e del
finocchio. Si può stemperare con lo yogurt.
Ho preso il coppapasta e ho fatto prima lo strato di
finocchio e poi quello di salmone. Per finire un filo d’olio evo. Da mangiare
col pane nero.
Dopo averla letteralmente divorata ho avuto un’idea: la
prossima volta userò il pane nero come base (tagliandolo sempre col coppapasta)
in modo da avere tre strati: pane nero sotto, magari un po’ tostato, finocchio in mezzo e per finire il salmone. In
piccole dimensioni potrebbe essere un buon antipasto.
Per chi, come me (la cugina de lafabi), non ha un coppapasta a portata di mano, è possibile realizzarne uno homemade, con un cartoncino del diametro di 10 cm e alto 4 cm, rivestito di stagnola... Un grazie a lafabi per il suggerimento!
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